Il Racing Team dell’Istituto di Tecnologia di Kyoto Punta alla Terza Vittoria

Creato: agosto 15, 2018
Aggiornato: gennaio 11, 2021

 

Il racing team Grandelfino dell’Istituto di Tecnologia di Kyoto punta a vincere per la terza volta consecutiva nella Student Formula SAE Competition del Giappone. Abbiamo chiesto loro cosa rende il team speciale e quali sono i punti chiave per vincere. Junpei è dell’Istituto di Tecnologia di Kyoto ed è parte del team di progetto Grandelfino che spera di vincere la loro terza competizione Student Formula SAE quest’anno. Junpei è stato intervistato da Keiko Takahama, che è il Manager Marketing Regionale APAC di Altium. 

Keiko Takahama: Kishi-san (Signor Kishi in giapponese), la ringrazio per il suo tempo oggi e l’opportunità di imparare qualcosa riguardo il vostro progetto. Per favore condivida cosa fa il suo team, come è stato formato ed in quale anno? 

Kishi: Noi nella student formula progetto Grandelfino siamo il racing team dell’Istituto di Tecnologia di Kyoto (KIT). Prendiamo parte alla Student Formula SAE Competition in giappone che si tiene una volta all’anno. Ogni anno progettiamo e costruiamo una vettura stile monoposto per partecipare alla competizione. La squadra è stata formata da volontari e appassionati del club automobilistico del KIT nel 2005. Abbiamo partecipato ogni anno per gli ultimi 12 anni. 

Takahama: Quanti studenti ci sono nel team attualmente e sono per lo più laureati, o non laureati o un mix? 

Kishi: Attualmente ci sono 45 persone nel team, sia studenti che laureati. Gli studenti seguono il team e costruiscono le auto, mentre i laureati svolgono un ruolo di consiglieri. La maggioranza dei nostri membri stanno studiando ingegneria meccanica, ma abbiamo anche persone dalla chimica applicata, design e architettura e programmi di informatica. 

Takahama: Come è stato fondato il team e che tipi di strumenti sono disponibili nel campus per la squadra? 

Kishi: L’Università ci fornisce il 50% dei nostri fondi, un altro 40% deriva dalle quote di adesione ed il 10% dagli sponsor. Molto del lavoro è svolto ad un workshop istituito nel campus. Utilizziamo il software fornito dai nostri sponsor come Altium per il design e il lavoro analitico. 

 

 

Takahama: Qual è stato il successo che ha reso il team più orgoglioso e quali sono le aspirazioni per il futuro? 

Kishi: La nostra squadra ha vinto la Student Formula SAE Competition del Giappone per la prima volta nel 2012. Abbiamo vinto consecutivamente nel 2016 e 2017, per un totale di tre vittorie fino a qui. Ciò ci pone nella classifica massima dei vincitori della competizione, qualcosa di cui la nostra squadra è molto orgogliosa. 

Il nostro obiettivo è continuare ad essere una squadra vincente sul lungo termine, quindi intendiamo uscire con nuove idee per renderlo possibile e per rendere la nostra squadra ancora più forte. Una cosa che stiamo considerando è l’utilizzo di motori elettrici, per il nostro team elettronico. Siamo nel processo di preparare un veicolo di prova alimentato in parte ad elettricità. 

Lo compareremo con la nostra auto attuale per vedere quali vantaggi e svantaggi ci sono. 

Takahama: Quanti membri avete nella vostra sottosquadra elettronica, qual è il suo indirizzo universitario e a che punto è con gli studi? 

Kishi: Il nostro team elettronico ha quattro studenti del secondo anno, uno del terzo ed un laureato del programma master, per un totale di sei persone. È un numero maggiore rispetto ad altre squadre in Giappone, ma meno di quelli di squadre oltreoceano. Tutti i membri della squadra elettronica fanno più cose contemporaneamente nella progettazione del circuito, nel design della basetta e costruzione, programmazione e così via per il veicolo. 

Sono uno studente del terzo anno specializzando in scienze dell’informazione. 

 

 

Takahama: Quali sono le maggiori o insolite sfide che il team affronta nella progettazione di circuiti stampati e sistemi elettronici per una corsa d’auto?

Kishi: La durabilità della stessa basetta è un problema. L’auto del nostro team corre su un motore a cilindro singolo, ma soffre maggiormente la vibrazione rispetto a motori multi cilindro o motori elettrici. Abbiamo avuto problemi come spaccature che si formano nella saldatura dell’altezza portando a cattivi contatti. Non c’è poi così tanto spazio per posizionare la componentistica elettronica sull’auto, la quale è molto piccola, quindi dobbiamo rendere la basetta quanto più compatta possibile. 

Takahama: Quanti differenti tipi di circuiti sono stati progettati dal team elettronico? 

Kishi: Ci sono cinque tipi di circuiti a bordo della vettura quando corre alla competizione. Prima della gara, revisioniamo ripetutamente i progetti per correggere gli errori che possono influenzare la prestazione. Abbiamo anche progettato in parallelo moduli di sensore per la misurazione, moduli di comunicazione per telemetria, veicoli ECU e logger trasmissibili. 

Takahama: Per favore raccontaci del contest “Student Formula”. Dove e quando è la competizione di quest’anno? Quale è l’obiettivo di quest’anno? 

Kishi: La Student Formula SAE Competition in Giappone per il 2018 si terrà all’ECOPA (Ogasayama Nature and Sports Park) a Kakegawa, Shizuoka, per oltre cinque giorni, dal 4 all’8 Settembre. Prove statiche si terranno nei primi due giorni per verificare progettazione e documentazione del veicolo su costi di produzione e così via. Quindi nei tre giorni rimanenti le auto sono testate dinamicamente venendo realmente guidate. Vogliamo guadagnarci la vittoria nella competizione di quest’anno così da poter diventare la prima squadra di sempre a vincere tre volte di fila. 

Takahama: Come crede possa aiutare questa esperienza nelle sue professioni future? 

Kishi: L’obiettivo del Formula Student è ottenere studenti coinvolti in produzione pratica. I corsi universitari offrono molte opportunità per imparare teoricamente, ma senza mettere in pratica ciò che abbiamo imparato, molta di quella conoscenza è resta inutilizzata. 

Credo che il beneficio reale della Formula Student sia che possiamo prendere ciò che abbiamo imparato sui libri e metterlo in pratica con le nostre mani. 

Tale opportunità per mettere fuori ciò che abbiamo imparato come studenti sarà in definitiva utile in qualsiasi carriera proseguiremo. 

 

Takahama: Cosa trova che sia maggiormente utile in Altium ® ?

Kishi: Il nostro team ha progettato e costruito PCB per tre anni. Quando usavamo ECAD avevamo problemi come essere incapaci di collaborare con MCAD, difficoltà nel progettare circuiti ad alta frequenza ed una mancanza di funzionalità di simulazione. 

Mentre stavamo cercando un’alternativa, trovammo una versione di prova di Altium. Non solo se la cavava bene con questi problemi, ci ha anche sorpreso per le impostazioni dettagliate per regole di disegno e intelligenza del suo ActiveRoute®, quindi decidemmo di utilizzarlo. 

Takahama: Quali sono le sfide? Per favore ci dica come Altium ha aiutato il progetto di quest’anno?

Kishi: Il rilievo degli errori di una progettazione PCB è un problema maggiore con cui interfacciarsi. I tipi di errori erano molto semplici, come interferenza meccanica o difetti di progettazione di footprint, ma con ECAD era estremamente duro trovarli al momento del design. 

Confidiamo che Altium darà un grande contributo per eliminare questi difetti. 

Come ho detto prima, stiamo lavorando su un prototipo di un veicolo elettronico ora, quindi stiamo progettando basette e circuiti stampati con un voltaggio molto più alto che non abbiamo mai gestito prima. Il numero di basette che dobbiamo progettare è enorme. Le molte funzionalità di Altium aiuteranno a ridurre i tempi di progettazione aumentando al contempo la qualità di queste basette. 

Takahama: Grazie molte per il suo tempo oggi. Speriamo di avere delle buone notizie - tre vittorie consecutive al Student Formula! Buona Fortuna! 

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